







L’idea di questo progetto nasce dalla volontà di rappresentare una delle cause più antiche della paura: l’ignoto. Da sempre, l’ignoto rappresenta una fonte di inquietudine e timore. Tutto ciò che è estraneo dal sé, che non si conosce, è potenzialmente in grado di turbare l’animo umano, rendendolo fragile e incerto. Con questa premessa, in fase progettuale, ho cercato di immaginare come esprimere al meglio tale concetto tramite la fotografia. Pertanto, negli scatti che ho prodotto, la presenza inquietante inserita, è spesso rappresentata come defilata, nascosta, poco chiara. Il mio intento è che lo spettatore ponga l’attenzione inizialmente sulla scena e sugli eventuali personaggi e solo successivamente, dopo uno sguardo più approfondito, noti l’elemento disturbante. Frequentemente, le immagini hanno un carattere volutamente statico, come se ogni particolare fosse sospeso, quasi a simulare l’esatto momento in cui si percepisce un pericolo, senza che venga però identificato. La Midnight Factory, la casa di distribuzione di pellicole horror per cui ho sviluppato questa tesi, ci ha consegnato una lista di film da cui trarre ispirazione. I film che ho scelto sono quattro: “It follows”, “Halloween”, “Non aprite quella porta” e “31”. Utilizzando queste pellicole come punto di partenza, il mio obiettivo è stato quello di cercare di ricreare le locations più suggestive, utilizzandole come palcoscenico, per poi “abitarle” secondo il mio gusto personale. Per gli scatti ho utilizzato un mix di luce artificiale e naturale: essendo il progetto realizzato interamente di notte, necessitavo di una buona luce sul soggetto/i, con il fermo intento di lasciare inalterata l’atmosfera della location. Ed è proprio di quest’ultima che mi sono servito per avvicinarmi il più possibile al mio obiettivo. Grazie anche all’utilizzo della post- produzione, sono riuscito ad enfatizzare la drammaticità della scena ed a conferirgli le tonalità che mi sembrassero più coerenti con la tipologia di progetto; in questo caso la mia scelta è ricaduta sul blu. Il progetto, anche a causa degli eventi legati all’emergenza Covid, è stato realizzato interamente in Calabria, a Catanzaro, la mia città natale. Per molti aspetti realizzare qui il lavoro è stato un vantaggio: la conoscenza del territorio, così come le sue peculiarità, mi hanno permesso di trovare le locations di cui avevo bisogno con una facilità maggiore rispetto ad una grande città come Roma.