







Questo progetto, come molti, nasce da un idea o forse più correttamente si può dire da una riflessione:Le mani sono sempre state una parte fondamentale della nostra vita della nostra storia e della nostra cultura.Sono un elemento basilare del mondo della comunicazione e ancor di più del mondo del lavoro ed è proprio la connessione tra questi ambienti che mi ha spinto a riflettere. Quello che voglio mostrare e far percepire con “Manpower” è il dualismo tra:In primo luogo la quantità di informazioni a cui possiamo accedere con la semplice osservazione delle mani.Il lavoro, soprattutto quello manuale, lascia sulla pelle segni, ferite e calli che portiamo con noi (a volte con fierezza e a volte con vergogna) che rivelano agli altri, dettagli della nostra vita.In secondo luogo la loro funzione creatrice associata proprio al lavoro.Grazie ad esse l’uomo ha compiuto e continua a compiere grandi opere, e nonostante il lento svanire delle professioni artigianali e manuali, rimangono sempre il nostro strumento per “fare”. La scelta del bianco e nero e della totale assenza di un contesto sono state consequenziali all’idea di rappresentarle in modo più neutro e isolato possibile cosi da poter far risaltare le loro caratteristiche estetiche.